Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria o Museo Nazionale della Magna Grecia, possiede una delle più ragguardevoli collezioni di reperti provenienti dalla Magna Grecia.
Formato inizialmente da un nucleo di materiale ceduto dal museo civico della città, sorto nel XIX secolo, il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia è cresciuto poi con i molti reperti, frutto delle varie campagne di scavo condotte fino ad oggi dalla Soprintendenza archeologica della Calabria.
Oggi i nuovi reperti calabresi non sono più riuniti e custoditi in un museo unico, ma sono esposti in quelle località archeologiche nelle quali nuovi ritrovamenti hanno permesso d'allestire dei piccoli musei locali (Crotone, Locri, Roccelletta di Borgia, Sibari, Vibo Valentia, Lamezia Terme) che oggi affiancano il museo reggino.
Nel museo sono conservate le collezioni archeologiche, etnografiche e pittoriche raccolte da artisti, patrioti e studiosi reggini provenienti dall’antico Museo Civico di Reggio Calabria ed i reperti rinvenuti negli scavi e nelle ricerche effettuati nell'intera Calabria in più di cento anni e frutto delle varie campagne di scavo condotte fino ad oggi dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria ed in particolar modo dall’archeologo Paolo Orsi. Di particolare rilevanza:
- le sculture bronzee, conosciute in tutto il mondo come Bronzi di Riace, originali greche e risalenti alla metà del V secolo a.C., ritrovate tra i fondali calabresi della provincia reggina in ottimo stato di conservazione. Secondo gli studiosi le due statue raffigurerebbero Tideo e Anfiarao, due guerrieri bronzei dei sette contro Tebe.
- Ritrovata nei fondali di Porticello (RC) la celeberrima Testa del Filosofo, raffigurante un ritratto in bronzo di un pensatore definito Filosofo per le espressioni del viso e le rughe sulla fronte che indicherebbero un uomo intento a ragionare.
- Di più recente acquisizione il Kouros di Reggio cioè una statua marmorea di un atleta vittorioso di recente esposto alle olimpiadi invernali di Torino 2006.
- La Testa di Apollo Aleo in marmo, proveniente dagli scavi effettuati a Cirò.
- Inoltre i Dioscuri che scendono da cavallo nella battaglia della Sagra, le tavole bronzee, dell'archivio del tempio di Zeus, le collezioni di pinakes, ex voto in terracotta recanti a rilievo scene del ratto di Persefone, tutti reperti provenienti da Locri Epizefiri.
Infine le collezioni di gioielli, di specchi in bronzo, ed il ricco medagliere.